La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 23

Subendo l’influenza degli accadimenti in Italia ed in particolare a Rimini, anche a San Marino, il 4 gennaio 1944, si ricostituisce ufficialmente il Fascio Repubblicano.

Il Consiglio Grande e Generale eletto il 5 settembre 1943, preso atto «della grave situazione in cui versa il Paese e dei pericoli che lo sovrastavano», deliberava, il 23 ottobre, di delegare temporaneamente i propri poteri ad un Consiglio di Stato composto di 20 membri.
Il Consiglio di Stato era così composto:

  • I due Capitani Reggenti che lo presiedevano,
  • l’Inviato Straordinario presso le Forze Belligeranti,
  • i due Segretari di Stato,
  • 10 Membri eletti dal Consiglio stesso nel suo seno,
  • più 5 Membri nominati dalla Reggenza fra i cittadini appartenenti al risorto Partito Fascista Repubblicano Sammarinese.

Lo stato delle cose rimase tale fino al settembre 1944, quando il Consiglio Grande e Generale decise la revoca del Consiglio di Stato riprendendosi l’esercizio delle proprie attribuzioni.
Comunque il Consiglio scaturito dalle Elezioni del 5 settembre 1943 non ebbe vita lunga. Infatti, il Partito Comunista Sammarinese, uscito dalla clandestinità, insieme al vecchio Partito Socialista, diede vita al «Comitato di Liberazione», divenuto poi «Comitato della Libertà», il quale sosteneva che il Consiglio Grande e Generale non rispondeva più alle mutate esigenze del Paese e alla volontà dei sammarinesi.
A seguito dell’azione svolta il 10 febbraio 1945 più della metà dei componenti il Consiglio si dimise e furono convocati i Comizi Elettorali per il giorno di domenica 11 marzo.
Parteciparono alla consultazione elettorale due liste:

  • Il «Comitato della Libertà» (composto da Comunisti, Socialisti ed un esponente Cristiano Sociale) e
  • L’«Unione Democratica Sammarinese» (composta da Cattolici ed Indipendenti di varia tendenza.

L’esito delle Elezioni fu di 40 seggi al «Comitato della Libertà» e 20 seggi all’«Unione Democratica Sammarinese». Ottenuto il potere i Social-Comunisti portarono alcune modifiche secondarie alla Legge Elettorale e al regolamento del Consiglio, non andarono a modificare la disposizione che limitava a non più di 5 Consiglieri mancanti, per la surrogazione automatica.
Giunti alla normale scadenza della legislatura furono indette nuove Elezioni che si svolsero il 27 febbraio 1949. Anche questa volta le liste furono due, così composte:

  • «Comitato della Libertà» (immutato nella sua composizione) e
  • «Alleanza Popolare Sammarinese» (composta dal costituitosi Partito Democratico Cristiano Sammarinese; da elementi della dissolta Unione Democratica Sammarinese e dall'Associazione Patriottica Indipendente del Lavoro – A.P.I.L., costituitasi il 12 dicembre 1948).

Il risultato finale vide prevalere ancora il «Comitato della Libertà», ma con 35 seggi ottenuti, mentre 25 andarono ad «Alleanza Popolare Sammarinese».
Nel corso di questa Legislatura vengono apportate sostanziali modifiche alla Legge Elettorale del 1920 (venne abrogato l’articolo che ammetteva elezioni parziali quando venissero a mancare sei consiglieri) e al regolamento delle sedute del Consiglio del 1907.
Ma anche questa legislatura, che avrebbe dovuto concludersi nel febbraio del 1953, dovette fermarsi a metà percorso. Infatti, peggiorando gradualmente ma inesorabilmente la situazione, il Governo, tramite la Reggenza, diede mandato ad alcuni suoi rappresentanti di promuovere una intesa fra tutti i gruppi consiliari mostrandosi disposto a dare all'opposizione una adeguata rappresentanza nel Governo della Repubblica.

 

Continua...

 

A cura di Acì
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