L'Astrolabio

Mi piacerebbe che…

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Dato che anche questa legislatura è naufragata miseramente e il 9 giugno 2024 si svolgeranno le Elezioni Politiche Generali a San Marino, mi piacerebbe che le grandi manovre in atto per cercare di mettere insieme i cocci, fatte di incontri segreti, per quanto possano essere segreti nel nostro piccolo Paese, meno segreti, cene, aperitivi e chi più ne ha più ne metta, portassero a schieramenti consci dello stato in cui si trova la nostra Repubblica.

Sul piano sociale, a me pare che il senso di appartenenza, il rispetto delle Istituzioni, la giustizia sociale siano fortemente minacciate da un andamento delle cose che porta sempre più a coltivare ognuno il proprio orticello. L’individualismo la fa da padrone, come se ognuno di noi non facesse parte di una comunità con alle spalle una secolare storia, che andrebbe invece conservata, tutelata e valorizzata in quanto costituisce la vera ricchezza tramandataci fino ad oggi e che intatta dovremmo trasmettere ai giovani, i quali sono distratti dai mille specchietti per le allodole messi in atto dai signori del consumismo industriale senza regole che viene spacciato per progresso.

Sul piano economico il nostro Paese ha conosciuto periodi di grande crescita, ma oggi, ne dobbiamo essere tutti ben convinti, al di là dei proclami roboanti, non viviamo uno dei periodi migliori. Ci sono problemi seri e il debito pubblico al quale si è dovuto ricorrere è lì a dimostrarlo e quel che è peggio, il debito, fino ad ora, non è servito per rilanciare l’economia di San Marino ma per fare fronte alla spesa corrente. Allora credo che, come succederebbe in una famiglia in cui insorgessero difficoltà economiche, occorrerebbe prima di tutto eliminare il superfluo e razionalizzare la spesa. Pensate quanti soldi tornerebbero in circolo eliminando manifestazioni farlocche che producono solo prese in giro e figuracce amplificate; aderire a eventi costosissimi che però, al di là del ritorno di immagine, quando c’è, non portano null’altro di concreto; praticare il clientelismo puro, infornando nella P.A., ormai piena come una scatoletta di tonno, centinaia di ulteriori persone; partecipare a tutte le trasferte internazionali possibili e immaginabili, in ogni parte del mondo, presso organismi che naturalmente possono fare a meno della nostra presenza, come tutti ben sappiamo.
Naturalmente, oltre a questo necessiterebbe anche mettere in campo qualche progetto serio per implementare, direttamente o indirettamente, le casse dello Stato.

Sul piano democratico, nonostante le apparenze, non si può mai stare tranquilli. Ogni periodo storico ha conosciuto le sue insidie. Il passato è passato e avrebbe dovuto insegnare a tutti qualcosa, e forse lo ha fatto, ma il presente non è meno scevro da insidie. Infatti nell’era dell’immagine, in cui è più importante l’apparire dell’essere, le minacce alla democrazia sono più sofisticate: non sono più i tempi dell’olio di ricino ovviamente e fortunatamente, ma l’informazione, sempre più importante, può facilmente essere manipolata e piegata alle mire di chi ci mette i soldi; la globalizzazione, tra le altre cose, ha portato i ricchi ad essere sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e le grandi multinazionali sempre più forti, mentre la politica dei sistemi democratici ha via via perso il proprio primato a favore dei così detti poteri forti ,che hanno ora sempre maggiori spazi di manovra. Questo ovviamente sul piano mondiale, ma anche il nostro Paese, nel suo piccolo, non fa eccezione.

Mi piacerebbe che si fosse coscienti di tutto questo, così come sarebbe necessario aprire gli occhi e non pensare che senza interessarsi di politica uno possa sentirsi più onesto, più puro e meno responsabile di ciò che accade e viene deciso. Non è così! Stando a casa, illudendosi di non essere contaminati dalla politica, non si fa altro che assecondare la volontà di pochi, dei vincitori di solito. Perché poi saranno loro a decidere, le lobby, i poteri forti, e meno sono i cittadini che si interessano di politica e meglio è per loro. E’ quello che vogliono, se poi chi rappresenterà il popolo si dimostrerà corruttibile, lor signori avranno fatto bingo!

E’ così che la scena se la prendono gli opportunisti, i personaggi che sono in perenne conflitto di interessi e gli utili idioti della situazione. Ecco perché l’impegno politico va praticato soprattutto dalle persone oneste. Più saranno queste ultime e meno pericoli di svendita e di deterioramento correrà il nostro Paese.

Ecco, alla vigilia delle prossime elezioni mi piacerebbe che di questo si tenesse conto, sia chi fa politica e sia chi fino ad ora non l’ha mai praticata.

Il Paese ne trarrebbe giovamento!

 



Augusto Casali
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