L'Astrolabio

Ci vorrebbe calma e gesso…

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Il momento politico e di conseguenza sociale e culturale di San Marino, vive un momento di particolare complessità.

La gestione della cosa pubblica in questi ultimi anni ha fatto acqua sotto diversi aspetti; il Governo scaturito dalle ultime elezioni politiche, a trazione DC/Rete, è fallito miseramente; il governicchio rabberciato successivamente, si è distinto solo per l’ampio clientelismo di cui è stato capace e non lascerà altra traccia; il debito pubblico è lievitato in modo preoccupante; l’Accordo con l’U.E. è ancora cosa segreta; le nuove elezioni incombono, dopo che per la prima volta nella storia moderna la DC, da posizioni di maggioranza, non è riuscita a fare eleggere la coppia di Reggenti indicata, e tra 15 giorni i partiti dovranno presentare le proprie liste per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale.
Ora, questa situazione dovrebbe imporre a tutti la massima calma e la massima riflessione, al fine di agire con raziocinio e nell’interesse generale di un Paese che avrebbe necessità di aiuto generalizzato, al fine di evitare rischi assai pericolosi ai cittadini sammarinesi.
Invece il panorama politico è molto frenetico ed in particolare per talune forze politiche e personaggi sempre alla cerca di trovare pace con sé stessi.
Certo l’attuale legge elettorale, che pone uno sbarramento esagerato, non favorisce la lucidità e la coerenza ma bensì gli apparentamenti tra entità che insieme non possono stare, con l’intento di raggiungere un voto in più degli avversari. Però l’esperienza del Governo DC/Rete insegna che il cammino è minato, i Governi saltano in aria anche se contano su molti voti e chi poi ne fa le spese è il Paese. Nella composizione di un governo, oltre ai numeri sono fattori determinanti l’affinità ideale e la coesione e se queste cose non ci sono o vengono a meno lungo il cammino nei comportamenti, i numeri da soli non garantiscono proprio un bel nulla.

In questi ultimi periodi stiamo assistendo al balletto degli incontri di tutti con tutti, al fine di tenere aperte porte che, magari, all’ultimo momento, potrebbero venire utili. C’è poi chi ha perso lungo la strada un po' di certezze e allora cerca qualche paracadute che aiuti ad attutire eventualmente i colpi, anche se piccoli e malandati, i paracaduti vanno bene ugualmente. Pochi, solo davvero pochi mi pare abbiano le idee più chiare, abbiano avviato per tempo percorsi nati sul confronto dei problemi e la condivisione in merito alle soluzioni, senza rinunciare a principi e valori fondamentali.
Poi ci sono forze politiche e personaggi al loro interno, capaci di piroette davvero temerarie, con cambiamento di rotte improvvise e contradittorie, i quali più cercano di rimediare ai danni che producono e più complicano le situazioni.
Anche questa è un’arte non facile, bisogna esserci portati.

Ai programmi ormai ci pensano in pochi, prima le formule e poi, semmai, i programmi, i quali più sono generici e meglio è perché così tutti li possono interpretare a modo proprio e potete stare certi che qualcosa in cui riconoscersi si troverà senz’altro.
In questo momento invece, le forze politiche avrebbero necessità di essere chiare nei confronti degli elettori, se la politica vuole davvero recuperare credibilità.
Credo che i cittadini siano stanchi dei soliti vuoti e inutili slogans e vogliano soprattutto sapere che politica estera voglia perseguire San Marino, se quella della neutralità o dell’allineamento; se e quali proposte saranno avanzate per contenere o ridurre il debito pubblico; se l’Accordo con l’U.E. sarà mantenuto segreto o verrà finalmente fatto conoscere ai sammarinesi; quali politiche si propongano per incentivare le entrate della nostra Repubblica; se la sanità pubblica verrà salvaguardata e valorizzata, oppure se sarà lasciata in mani incapaci di risolvere i problemi; se lo stato sociale di San Marino nella sua architettura verrà garantito ed eventualmente potenziato; se c’è intenzione di eliminare la burocrazia debordante e asfissiante, oppure se ci si dovrà rassegnare di burocrazia soffocare.
Di questo e tanto altro si dovrebbe parlare, anziché di formule e formulette che non riguardano i problemi della gente ma più semplicemente i destini dei singoli politici, che sinceramente non credo appassionino più di tanto i nostri concittadini.

Quindi, per usare un termine mutuato dal gioco del biliardo, occorrerebbe, in questo momento difficile, complesso e articolato, calma e gesso.

Ma per fare questo occorrono anche buoni giocatori.
Se ci sono in giro, si facciano avanti, perché è il momento!

 



Augusto Casali
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