La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 27 (ultimo)

Si conclude con questo capitolo «La storia dello Stato di San Marino».

Infatti, giunti a narrare fino agli anni '60, si entra in un periodo di storia contemporanea direttamente vissuta dalla maggior parte dei sammarinesi e comunque facilmente ricostruibile con l’ausilio delle forme di informazione sviluppatesi in questi decenni.
Concludiamo la narrazione soffermandoci su alcune curiosità relative all'Istituto della Reggenza forse non da tutti conosciute ma prima è doveroso ricordare che tutte le notizie riportate sono state estratte dalla pubblicazione «Elementi di Diritto Pubblico Sammarinese» del Prof. Francesco Balsimelli.
Ed ora veniamo a parlare dell’Istituto sicuramente ancora oggi più rispettato dai sammarinesi, cioè la Reggenza.

  • La Legge del Divieto: I Capitani Reggenti una volta scaduti non possono essere rieletti se non dopo che siano trascorsi tre anni, in virtù di una Legge risalente alla prima metà del secolo XVI. Forse non tutti sanno che casi di rielezione prima del triennio compiuto sono stati piuttosto frequenti, tanto che il 5 maggio 1740 si stabilì addirittura che i Reggenti potessero essere rieletti indipendentemente dalla Legge del divieto e talvolta si derogò anche al requisito dell’età.
  • Durata della Magistratura: Fin dalla prima rubrica degli Statuti del 1295/1302, la Magistratura fu semestrale. Ma non poche furono le eccezioni nel corso dei secoli, dovute principalmente alla gravità dei momenti storici in cui la Repubblica venne a trovarsi.
  • Sostituzione di un Reggente: Non sono infrequenti nella storia della Repubblica di San Marino le sostituzioni di uno dei Capitani Reggenti per morte, o per grave infermità, o per assenza. Solo in una citata serie cronologica del Delfico, che va fino a tutto il semestre aprile-ottobre 1865, si citano ben 8 casi di sostituzione per morte.
  • Rinuncia alla suprema Magistratura: Nonostante il rigore delle norme statutarie, specialmente nel XVII e nel XVIII secolo, accadde che alcuni Consiglieri, prima che avessero inizio le operazioni per la nomina dei nuovi Reggenti, chiedessero di essere esonerati adducendo le proprie ragioni. Ma per rinuncia vera e propria deve intendersi quella ad elezione avvenuta, la qual cosa si è verificata non poche volte nella storia dello Stato di San Marino.
    Il fatto si avverò non meno di 10 volte in due secoli. Il primo caso risulta essere quello di Pier Antonio Gabrielli eletto Capitano Reggente con Annibale Lolli il 7 marzo 1627. Trovandosi egli a Casteldurante (Urbania) quando un araldo gli recò la notizia ufficiale della sua elezione, impegnato com'era al servizio di una nobile Dama, non potendo da questa ottenere licenza di lasciare l’Ufficio, supplicò con lettera del 9 marzo i Capitani Reggenti di volerlo esonerare. Il Consiglio, convocato d’urgenza, prese atto della rinuncia e procedette alla nomina di un nuovo Reggente che fu Pier Antonio Giangi.

 

FINE

 

A cura di Acì
Save
Cookies user prefences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Read more
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accept
Decline