La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 26

Con la riforma della Legge Elettorale del 23 dicembre 1958 vengono introdotte sostanziali innovazioni rispetto al passato.

A partire dalle donne che non sono più escluse dalla funzione elettorale e per le quali con successiva norma, n° 17, approvata il 29 aprile 1959 viene stabilita la data del 1°gennaio 1960 per l’entrata in vigore dell’estensione del diritto elettorale attivo.
Le liste elettorali sono compilate ed annualmente rivedute ed integrate da una apposita Commissione che resta in carica per tutta la legislatura.
Il termine per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale viene portato da 4 a 5 anni.
Viene introdotto il certificato elettorale, preparato dal Capo dell’Ufficio Elettorale, che l’elettore dovrà presentare all'atto dell’esercizio del voto.
Viene poi stabilito che le liste dei candidati debbano essere presentate da almeno 60 cittadini elettori e che vengano presentate 40 giorni prima delle elezioni.
Ciascuna lista può comprendere un numero qualsiasi di candidati purché non maggiore del numero dei Consiglieri da eleggere e non inferiore a 10.
La votazione avviene con scheda unica di Stato. Le schede sono consegnate esclusivamente al Presidente dei seggi, recante il bollo a secco della Segreteria di Stato e la firma del Segretario.
Viene inoltre stabilito che il Consigliere che nel corso dei cinque anni venisse a mancare per qualsiasi ragione, sarà sostituito con il candidato della stessa lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti dopo gli eletti.
Infine viene stabilito che gli elettori residenti nei paesi extraeuropei siano ammessi al voto per corrispondenza, secondo precise norme.
Le prime Elezioni svolte con la nuova Legge vengono celebrate il 13 settembre 1959, alle quali non partecipano ancora le donne. Gli iscritti aventi diritto al voto sono 7.514 ed i votanti 6.433.
L’esito della consultazione elettorale fu il seguente:

  • la D.C. ottenne 27 seggi,
  • il P.S.D.S. 9 seggi,
  • il P.C.S. 16 seggi,
  • il P.S.S. 8 seggi.

Il Governo fu composto dalla coalizione di D.C. e P.S.D.S.= 36 seggi.
Nelle Elezioni successive votarono per la prima volta anche le donne. Era il 13 settembre 1964. L’esito del voto premiò complessivamente i partiti che componevano il Governo uscente, infatti la D.C. ottenne 29 seggi e il P.S.D.S. 10, mentre il P.C.S. raggiunse 14 seggi e il P.S.S. ne ottenne 6; si presentò per la prima volta il Movimento per le Libertà Statutarie che ottenne la rappresentanza in Consiglio Grande e Generale con un seggio.
L’utilizzo del voto per corrispondenza diede luogo però a forti discussioni e polemiche tra i suoi sostenitori e gli abolizionisti. Venne a svilupparsi anche fra i partiti che componevano la maggioranza un acceso confronto che poi sfociò in un insanabile dissenso che il 2 agosto 1966 portò all'apertura di una vera e propria crisi di Governo.
Il così detto «voto estero» fu dunque al centro del dibattito politico dell’epoca ed ha continuato ad esserlo ciclicamente fino ai giorni nostri.

 

Continua...

 

A cura di Acì
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