Nei sistemi riconosciuti democratici sparsi nel mondo, le difficoltà economiche internazionali, soprattutto della zona Europea, e l'incapacità di fornire risposte adeguate agli effetti negativi sul piano del lavoro e della disoccupazione; la rinascita di nazionalismi esasperati; il disastro della vita urbana; la corruzione; l'inquinamento; le disuguaglianze sociali, sono tutti aspetti che con il passar del tempo hanno messo in crisi la Democrazia rappresentativa.

I cittadini si allontanano sempre di più dalla politica e dalle istituzioni.
D'altronde i partiti, soprattutto quelli più tradizionali, una volta fortemente radicati nelle rispettive realtà, hanno da tempo smarrito la strada, non risultando più punti di riferimento certi. Non hanno più l'autorevolezza di un tempo e non sanno più indicare con fermezza la via da percorrere.
A San Marino, naturalmente, le cose non sono diverse, anzi. Le organizzazioni politiche sono state tramutate via via in comitati elettorali e a volte in comitati politico-affaristici. Quindi la credibilità è stata persa e recuperarla non sarà semplice, ammesso che emergano personalità che abbiano voglia e siano in grado di invertire le strada imboccata con il tradimento delle ragioni fondanti delle stesse organizzazioni politiche dell'Ottocento e del Novecento.
In questo caos politico-ideologico e valoriale, non sarà davvero facile orientarsi e affrontare le sfide del tempo presente e del tempo futuro. Una via d'uscita possibile per il recupero del concetto di cittadinanza, inteso come partecipazione diretta e attiva dei cittadini alla politica, può senz'altro essere la «Democrazia Diretta».
D'altronde il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini alle scelte fondamentali per il proprio Paese, per le proprie comunità, per il proprio futuro, pur con tutte le riserve e le obiezioni degli scettici, rimane incontestabilmente un momento alto della democrazia.

(Continua...)

Augusto Casali