Democrazia diretta

La Democrazia Diretta - parte 11

Concludiamo la serie di obiezioni più consuete da parte di chi osteggia l’affermazione della “Democrazia diretta”.

Obiezione 13:
La «Democrazia diretta» include la «Democrazia rappresentativa»?
Risposta:
Con la «Democrazia diretta» naturalmente continuerebbero ad esserci funzioni delegate con il voto espresso nelle Elezioni Politiche Generali, il quale però, questa è la differenza, può essere eventualmente revocato per singoli membri del Governo.

Con questo riteniamo di aver esaurito l’insieme più significativo delle obiezioni formulate da coloro i quali avversano la «Democrazia diretta».
Ora è necessario calarsi nella situazione specifica di San Marino. Ebbene nella Repubblica di San Marino esiste dal 1982 una legge che disciplina l’Istituto del Referendum a cui poi sono succedute alcune modifiche, ma si fa di tutto per non celebrare nessun Referendum.
Tutti i Governi di turno si sono sempre inevitabilmente schierati contro i vari referendum, perché, sbagliando, li hanno sempre vissuti come una conta pro o contro il Governo in carica. Invece il cittadino, l’elettore, sempre meno vincolato all'ideologia, ha praticamente da sempre vissuto il Referendum come una occasione di poter dire come la pensa su di un problema specifico, senza rinunciare a idee, valori, ideologie e convinzioni.
Infatti, coloro i quali sulla vittoria di un Referendum hanno pensato di pianificare il proprio futuro politico, o comunque l’affermazione di una linea politica generale, sono stati profondamente delusi. Gli elettori, come è giusto che sia, interpretano il Referendum come una opportunità e come tale la esercitano secondo coscienza, senza nessun’altro impegno.
Ed in effetti così dovrebbe essere interpretato l’Istituto del Referendum. Gli elettori ci pare siano pronti. La politica no, anche la così detta -nuova politica-. Un esempio ne sia il Referendum sulla preferenza unica svoltosi nel maggio del 2016. Tutta la nuova maggioranza scaturita dalle ultime Elezioni Politiche Generali era contraria o al massimo neutra rispetto al quesito. Nessuno favorevole, ben sapendo che astenersi, votare contro o stare a casa era come votare no!
L’attuale SSD era contraria.
Civico 10 era contrario di fatto.
Alleanza popolare era contraria e i suoi attuali sodali, con i quali hanno costituito «Repubblica Futura» hanno tenuto una posizione così ibrida che giudicherei persino peggiore di coloro i quali si sono apertamente schierati contro la preferenza unica.
Il Collegio Garante delle Norme poi, in quest’ultimo periodo, ha dimostrato di privilegiare su ogni altra legge la Legge sul Notariato, anche su quella istitutiva del Referendum.
Infatti ha annullato alcune firme per vizio di forma, che in diritto probabilmente è più che mai sostanza, per alcuni errori pratici come ad esempio l’errato codice I.S.S. o la mancanza dell’indirizzo dello studio notarile, scavalcando a piedi pari la Legge sul Referendum. Quindi uscire appositamente di casa, esibire un documento valido al notaio presente, sottoscrivere alla presenza del notaio il quesito referendario, così come prevede la Legge sul referendum, non conta nulla rispetto all'osservanza della Legge sul Notariato.
A me pare sia una mancanza assoluta di rispetto della volontà del cittadino nell'esercizio di un proprio diritto.
Se errori vi sono rispetto alla Legge sul Notariato, devono eventualmente essere addebitati ai tecnici e non certamente all'elettore che con il suo atto manifestamente dimostra la propria precisa volontà.
L’esercizio della democrazia dovrebbe poter usufruire di una corsia preferenziale e non soggiacere a logiche che con la sostanza della democrazia hanno a poco a che vedere.
Bene, nel prossimo appuntamento cominceremo ad indicare le strade da percorrere secondo il nostro punto di vista, per far sì che gli elettori possano partecipare alle scelte importanti del Paese facendo pesare la propria presenza non solo una volta ogni cinque anni ma in modo più continuo, più costante, quale garanzia della democrazia esistente nella Repubblica di San Marino.



Augusto Casali
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