Democrazia diretta

La Democrazia Diretta - Parte 13

A San Marino, pur essendovi fin dai primi anni del 1980 una Legge sul Referendum, grazie all'azione di tre Consiglieri (Pietro Giancecchi, Simone Rossini e Cristoforo Buscarini), tutti i governi che si sono succeduti hanno cercato di creare ostacoli alla celebrazione dei vari referendum in tutti i modi, vivendoli sempre come un giudizio politico nei confronti dell’Esecutivo di turno, assumendosi così la responsabilità di politicizzare, loro stessi, la consultazione referendaria.

E’ stato un errore grave, che ha coinvolto indistintamente tutte le forze che hanno avuto la guida della cosa pubblica e che hanno prodotto lacci e lacciuoli nel tempo rimasti poi a lastricare il cammino ad ostacoli a cui devono sottoporsi gli eroici comitati promotori.
Per noi questa è una impostazione completamente sbagliata. In democrazia non si deve mai temere il giudizio dei cittadini, anzi noi riteniamo che lo si debba sollecitare il più spesso possibile fornendo adeguata e corretta informazione, seguendo un percorso prima di tutto pluralista attraverso il quale gli elettori possano formare le loro libere scelte.
Perché tutto ciò accada, e nonostante la recente eliminazione del quorum, è necessario rendere più agevole e più fruibile lo strumento democratico del referendum, che deve essere inteso come un semplice mezzo attraverso il quale fare esprimere i cittadini su temi specifici senza altri reconditi scopi o significati.
Noi riteniamo sia indispensabile, nei tempi e nei modi più adeguati, predisporre, uno o più se necessario, progetti di legge per stabilire a San Marino «Il giorno del Referendum», che potrebbe essere il 25 marzo, e ogni anno, nella settimana che va dal 18 al 25 marzo, rendere possibile lo svolgimento di una tornata referendaria su temi e scelte di fondamentale importanza per l’intero Paese, utilizzando le nuove tecnologie, cioè il voto telematico, favorendo così la partecipazione massima degli elettori e abbattendo spese e disagi organizzativi.
Un altro intervento deve essere previsto affinché, in osservanza ai dettami della Carta dei Diritti e allo spirito della Legge sul Referendum, l’organismo legislativo, cioè il Consiglio Grande e Generale, qualora un quesito referendario venga approvato si limiti ad attenersi scrupolosamente a quanto deciso dagli elettori, prendendo atto e legiferando di conseguenza. Si eliminerà così la possibilità di manipolazioni, aggiustamenti o aggiunte, attraverso i quali solitamente i consiglieri contrari all'esito del referendum tentano di cambiare le carte in tavola.
Riteniamo altresì proporre tutte le modifiche di legge necessarie per la sburocratizzazione del ricorso all'istituto democratico del Referendum, rendendo questo strumento di democrazia diretta previsto dal nostro ordinamento perfettamente accessibile ai cittadini.
Ed infine è necessario agire affinché alle parti in campo siano fornite pari opportunità, al fine di garantire agli elettori una informazione completa, chiara e pluralista, necessaria per formare le proprie libere scelte e per favorire nel Paese la cultura della partecipazione svincolata da interessi particolari e protesa al bene della Comunità, quale momento alto della democrazia sammarinese.



Augusto Casali
Save
Cookies user prefences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Read more
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accept
Decline