Dobbiamo a questo punto porci una domanda: era abitato il Monte Titano quando Donna Felicita lo donò a Marino?
Parrebbe che Marino, desideroso di condurre una vita di preghiera, non avrebbe abbandonato mai la zona della Baldasserona.
D'altronde se anche vi fossero stati abitanti in quel che sembrava essere un monte pieno di selve, gradualmente è ragionevole pensare che fossero scesi alle appendici del Monte, vicino alle sorgenti, non appena cessarono le ragioni di sicurezza che li avevano indotti a cercare rifugio altrove.
Gli scavi hanno rivelato qualche reperto archeologico: tracce di stanziamenti umbri e etruschi, ma di romano ben poco. Sulla cima niente di più che avanzi di sepolcri villanoviani, a testimonianza degli usi di quell'antichissima gente che riservava le alture come zone cimiteriali.
E’ presumibile dunque che inizialmente Marino fosse solo, e che da solo si costruì il Sacello dove raccogliersi in preghiera e dove ricoverarsi la notte.
I Bollandisti fanno riferimento alla Chiesa di San Pietro, costruita in seguito, sul ciglio del monte e poi sacrificata per la costruzione dell’attuale Basilica del Santo.
La costruzione della Chiesetta di San Pietro deve comunque aver richiesto l’opera di maestranze esperte e fornite di tutti gli strumenti necessari. La qualcosa lascia pensare che molti lapicidi, sopraggiunte una nuova persecuzione ariana prima e pagana poi, molti lapicidi di fede cattolica impegnati a Rimini, si siano trasferiti e cercato scampo sulla libera Terra del Titano raggiungendo Marino e abbiano dato una mano per la nuova costruzione.
Continua...
A cura di Acì