La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 8

Se abbastanza chiara risulta l’origine della popolazione sammarinese e del territorio di San Marino, la mancanza di documenti e carte rende molto incerto lo sviluppo della società civile e dei suoi istituti, almeno per i primi secoli dopo alla morte di Marino.

Nel secolo successivo si ha notizia dell’esistenza di un Monastero. Infatti esiste una lettera che il Monaco Eugippio scrisse nel 511 al Diacono Pascasio, da cui è possibile dedurre che alla fine del V secolo o all’inizio del VI secolo esisteva sul Monte Titano un Monastero; ma né il Monastero né il Monte portavano ancora il titolo «Sancti Marini», probabilmente perché il culto del Confessore non era ancora pienamente riconosciuto.
Una conferma ufficiale dell’esistenza del Monastero a San Marino la si trova nel «Placito Feretrano» del 20 febbraio 885. Si tratta del documento più antico, conservato nell'Archivio di Stato, in copia membranacea della fine del XI secolo, cioè 200 anni dopo l’originale.
Questo documento fu scoperto dal pesarese Annibale degli Abati Olivieri, il quale avendo sposato nel 1733 la Sammarinese Teresa Belluzzi, figlia di Francesco Maria, Patrizio Sammarinese e più volte Capitano Reggente, aveva occasione di esaminare molto attentamente l’Archivio, lasciandoci un «sommario» di tutte le pergamene esistenti, compilato nel 1749 e comprendente il documento del «Placito Feretrano».
Si tratta di una disputa mossa dal Vescovo di Rimini, Deltone, il quale contestava il possesso di alcuni fondi detenuti, secondo lui, illegalmente dall'Abate Stefano del Monastero di San Marino. Il Vescovo si rivolge ai giudici e si apre un vero e proprio processo presieduto dal Vescovo Giovanni di Montefeltro e dal Duca Orso in rappresentanza della potestà civile, ed in presenza di diverse decine di giuristi ed avvocati. La disputa fu molto controversa perché fra contendenti a legge diversa: romana o franca gli uni (Deltone) e longobarda gli altri (Stefano).
Questa contesa comunque è la testimonianza che alla fine del IX secolo San Marino era riconosciuto indipendente sia dal Vescovo di Rimini, che dalla Potestà religiosa e civile del Montefeltro. Infatti il Monastero di San Marino non dipendeva dal Vescovo di Rimini in quanto è Lui stesso che chiama a giudizio l’Abate Stefano appellandosi ad una giuria neutrale; non dipendeva neppure dal Vescovo né dal Duca del Montefeltro, poiché essi stessi sono giudici nella contesa e non parti in causa.
Quindi in quella legale San Marino dimostrò chiaramente di essere indipendente; libero tanto dal Vescovo di Rimini, quanto dal Vescovo di Montefeltro.

 

Continua...

 

A cura di Acì
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