Un volume di 87 carte, costituisce il IV Statuto conservato nell'Archivio di San Marino ed è del 1491. E’ composto di sei libri. Nel sesto libro emerge la necessità di istituire una Magistratura d’Appello.
Probabilmente le parti non erano soddisfatte del giudizio espresso dai Capitani che avevano giurisdizione civile e penale.
Il V Statuto va dalla metà del secolo XVI al 1595. Riproduce gli Statuti precedenti con aggiunte e modificazioni richieste dall'opportunità dei tempi. Il VI Statuto, intitolato, «Ordini, riforme e decreti statutari» è della metà del XVI secolo e comprende una serie di Decreti del Consiglio. Nel 1592 fu ritirato il vecchio Statuto, perché ormai illeggibile, con l’obiettivo di sottoporlo ad una commissione di notai e di letterati affinché provvedessero ad una nuova stesura.
Il VII ed ultimo libro degli Statuti, cartaceo, è della seconda metà del secolo XVI.
Poiché nel corso degli anni emergevano via via nuove esigenze, le norme statutarie venivano aggiornate con le aggiunte necessarie. Così gli Statutari lasciavano a bella posta in fondo un buon numero di pagine bianche ove trascrivere i nuovi Decreti e le nuove Leggi approvati dal Consiglio. Quando le aggiunte divenivano numerose emergeva l’esigenza di procedere ad una nuova redazione degli Statuti.
Ovviamente, una volta entrato in vigore il nuovo Statuto, quello vecchio veniva trascurato o disperso, e addirittura i suoi fogli di ottima pergamena venivano usati per ricoprire libri di tutt'altro genere.
Solo in epoca più recente venne considerata l’importanza storica che gli Statuti hanno assunto con il passare del tempo. Infatti questi servono a studiare l’evoluzione e il mutamento della nostra legislazione e quindi vengono conservati fra i documenti più preziosi del ricchissimo Archivio dello Stato di San Marino.
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A cura di Acì