La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 14

Il passaggio dall'autorità del Monastero a quella dell’Arengo avvenne senza sussulti. Quando era ritenuto necessario riunire l’Arengo, la sera prima i Consules facevano suonare la campana facilmente udibile sul piccolo territorio. La mattina seguente la campana suonava ancora la «chiamata», ovvero l’invito a tutti i capi-famiglia di recarsi sul luogo dell’incontro.

Intanto per le vie e nelle piazze il «piazzaro» sollecitava tutti i «Padri» ad affrettarsi all’Arengo.
All'ora stabilita il Notarius Comunis, per ordine dei Consoli faceva l’appello chiamando ad alta voce i nomi degli uomini, uno per casa. Gli assenti erano obbligati a versare al Tesoriere Comunale, una multa di due Bolognini.
Erano previste pene anche per coloro i quali, in seno all’Arengo, avessero provocato sedizioni o tumulti o pronunciassero parole ingiuriose. In questo caso le pene, oltre che pecuniarie, potevano essere anche corporali ad arbitrio dei Consoli, i quali, prima della separazione dei poteri, esercitavano anche le funzioni giudiziarie.
L’Arengo come unica potestà legislativa continuò ad esercitare le sue funzioni fino al XV secolo, poi, con l’aumento delle famiglie divenne sempre più difficile la sua convocazione, sempre più tumultuose le sue riunioni e sempre più complicate le sue deliberazioni. Così si passa della partecipazione diretta del popolo all'esercizio della sovranità, ad una partecipazione delegata.
Anche in questo caso il cambio di sistema avvenne senza sussulti e l’Arengo demandò i suoi poteri a sessanta dei suoi componenti ed il trapasso avvenne gradualmente lungo l’arco di un cospicuo lasso di tempo in cui i due organismi convissero.
Convissero, ma in modo distinto, tanto è vero che anche il numero dei suoni di campana era diverso per la convocazione dell’Arengo e del Consiglio. L’Arengo veniva convocato col suono della campana «ad longum», mentre il Consiglio veniva convocato con il suono «ad martellum». Di diversa entità erano anche le multe per gli assenti.
Addirittura verso la fine del XV secolo le Leggi e i Decreti redatti dagli Statutari e approvati dal Consiglio subivano poi la conferma dell’Arengo, considerato quindi una specie di camera alta.
Poiché non esistono notizie di avvenute elezioni prima del 1560, è presumibile che l’Arengo, come avvenne la prima volta, si riservò il diritto di nominare i Consiglieri quando era necessario riempire i vuoti in caso di dimissione, morte o altre cause, senza che fosse stabilito un regolare periodo di legislatura.
Ancora nel 1459 è riscontrata la coesistenza dei due organismi legislativi, i quali si congregavano nella Casa Grande del Comune.

 

Continua...

 

A cura di Acì
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