La Storia di San Marino

La Storia dello Stato di San Marino - Cap. 24

La minoranza fu invitata a laboriose trattative per la formazione del Governo. Era il 1951. Il proposito era quello di raggiungere un accordo nell'interesse supremo per la salvaguardia della concordia cittadina e del Paese.

Alla fine i consiglieri di maggioranza e di opposizione e delle varie correnti politiche riuscirono nell'intento. L’accordo fu sottoscritto il 23 giugno 1951 e principalmente prevedeva:

  • Scioglimento del Consiglio Grande e Generale e convocazione dei Comizi Elettorali entro la prima decade di settembre;
  • Fino alle nuove Elezioni, la competenza del Consiglio sarebbe assunta da un CONSIGLIO DI REGGENZA paritetico di 16 Membri presieduto dai Capitani Reggenti;
  • Presentazione di una Lista Unica Paritetica e adozione del sistema maggioritario con la clausola del raggiungimento del 60% dei voti;
  • Nomina paritetica della Reggenza;
  • Assegnazione della Segreteria degli Esteri alla maggioranza, e della Segreteria degli Interni e Finanze alla minoranza;
  • Formazione paritetica di due Commissioni, una per gli Affari Esteri ed una per gli Affari degli Interni e Finanze di cinque membri ciascuna;
  • Ripristino dei 2/3 nelle votazioni su oggetti di fondamentale importanza;
  • Formazione paritetica di tutti gli Organi consultivi ed esecutivi e delle Giunte Ausiliarie;
  • Soppressione del «Comitato della Libertà» e dell'«Alleanza Democratica».

 

Una volta divenuto operativo l’accordo il primo problema da affrontare era la precaria situazione economica che imponeva di ottenere dal Governo Italiano il pagamento degli arretrati del canone e la rivalutazione del medesimo, in quanto non corrispondeva più agli indici del costo reale della vita.
Il 14 agosto, su apposito mandato da parte del Consiglio di Reggenza, la Commissione Sammarinese Affari Esteri si reca a Roma con lo scopo di discutere le annose pendenze con il Governo Italiano, con la speranza che tutte le questioni potessero essere affrontate con spirito di amicizia.
Arrivano intanto le Elezioni Politiche Generali che furono indette per il 16 settembre, ma le liste presentate, contrariamente a quanto stabilito, furono 4:

  • D.C.,
  • P.C.,
  • P.S. e
  • A.P.I.L.

e venne adottato il sistema proporzionale. L’esito fu il seguente:

  • Democrazia Cristiana 26 seggi;
  • Partito Comunista 18 seggi;
  • Partito Socialista 13 seggi;
  • A.P.I.L. 3 seggi.

Comunisti e Socialisti ottennero quindi una maggioranza di 31 seggi, mentre D.C. e A.P.I.L. insieme potevano contare su di una minoranza di 29 seggi.
La crisi economica intanto mordeva e dopo un periodo di relativa calma, in cui il Governo Italiano versò un cospicuo acconto sugli arretrati del canone, Italia e San Marino ben presto vennero a trovarsi in un nuovo periodo di stanca che si ripercosse inevitabilmente anche sull'attività governativa sammarinese di quegli anni.
Prendeva intanto vita il Partito Socialista Democratico, costituitosi ufficialmente nel 1954.

 

Continua...

 

A cura di Acì
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