L'Astrolabio

Ritorno al futuro

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Il 2024, salvo sorprese che le anticipino, sarà l’anno in cui si tornerà a votare a San Marino per le Elezioni Politiche Generali. Che cosa succederà? Quali saranno gli esiti? E’ sempre difficile fare delle previsioni, soprattutto dopo le ultime due tornate elettorali del 2016 e 2019.

Già le elezioni del 2012 erano state turbate dai rumors delle vicende giudiziarie che sarebbero scoppiate poi negli anni successivi a cominciare dal processo Mazzini e successivamente altri. E in questo clima di dubbio e di sospetto, nel Consiglio Grande e Generale in tanti (giovani promesse e vecchi marpioni) facevano sfoggio di disistima nei confronti della politica, del Consiglio Grande e Generale e dei potenti di turno, al fine di scalare quel potere che per merito proprio non avrebbero mai raggiunto, tanta e tale si è poi dimostrata in seguito la differenza di qualità. Cosa che tutti abbiamo capito dopo, quando i giovani virgulti hanno avuto l’agognata possibilità di governare la nostra Repubblica nel modo che possiamo verificare ogni santo giorno. Tutto cominciò con il limite dei dieci anni di Governo imposto indiscriminatamente per tutti, anche per i capaci a favore anche degli incapaci. Insomma, avere esperienza, aver fatto tanta gavetta in gioventù, avere rapporti in Italia e all’estero, era diventato un ostacolo anziché un valore aggiunto.
Poi è vero, tra le persone (e la politica la fanno le persone) ci sono gli affaristi, gli opportunisti, i disonesti ma queste cose si sanno da sempre, sono cominciate con Adamo ed Eva, e, peraltro, sono problemi ampiamente fatti emergere, non dai tribunali, ma dall’interno degli stessi partiti, quando si denunciava il connubio politica/affari e, volendo, ci sono atti e atti dei primi anni 2000 pronti a dimostrarlo. Ma se si vogliono cambiare le cose non si possono mettere sullo stesso piano, gli onesti e i disonesti, occorrerebbe discernere e non cogliere l’occasione per fare opportunisticamente piazza pulita di una intera classe politica, perché ricostruirla ci vuole tempo, molto tempo e il rinnovamento è assai più efficace se è graduale, così come era stato nei cinquant’anni precedenti.

Ed è stato in quel clima che è nato a San Marino il nuovismo politico, che ha portato a far sorgere molti movimenti nuovi popolati da nuovi e spesso improvvisati ma anche da vecchiotti travestiti da nuovi. L’operazione direi che è riuscita, tanto è vero che nelle Elezioni del 2016, in piena bufera giudiziaria in corso, la DC e i Socialisti, complice la Legge Elettorale, furono relegati all’opposizione e i nuovi movimenti presero la guida della cosa pubblica.
Tempo qualche anno di manifesta incapacità e spariscono sia SSD che Civico 10, mentre alle Elezioni del 2019 RETE non riesce a sfondare ed è costretta ad abbracciare la DC che, nel frattempo, complice ancora la legge elettorale, torna ad essere saldamente il primo Partito di San Marino, tornando a dare le carte ai suoi satelliti.

Il resto è storia recente:

  • Rete è rimasta stritolata dall’abbraccio di mamma DC e ha lasciato il Governo;
  • NPR in pratica è morto appena nato e ogni formazione che l’aveva composto ha viaggiato per conto proprio, ora è divenuto un’altra cosa, una specie d’albergo con porte girevoli da cui si esce ed entra con estrema facilità;
  • MD è stato assorbito dal PSD;
  • Motus Liberi, spesso in polemica con la DC in passato, oggi sembra l’ombra del partitone, come un tempo lo era l’omino Bialetti.

Per di più, in questa legislatura è emerso dai lavori della apposita Commissione Consiliare d’Inchiesta, la cui relazione finale è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale, che nella precedente legislatura si è consumato un patto scellerato tendente a prendere in mano il sistema San Marino e che ha coinvolto imprenditori esterni ed interni, politici, vertici di Banca Centrale e parte del Tribunale.
Insomma qualcosa di clamoroso e grave!

Ora gli elettori dovranno scegliere da chi farsi governare per il futuro. Ricapitolando: i vecchi sono vecchi; i nuovi si sono dimostrati scarsi; il Governo precedente che si lamentava di chi lo aveva preceduto ha fatto acqua da tutte le parti e la politica con certi suoi rappresentanti è caduta davvero in basso; il Governo nato dalle ultime elezioni politiche è saltato per aria e Rete ha ritirato la propria delegazione dall’Esecutivo; la nuova maggioranza un po' raccogliticcia brilla per spartizione di posti, clientelismo e immobilismo; il movimentismo è fallito miseramente, perché urlare dall’opposizione è una cosa e governare invece è tutt’altra; il caro-vita sta falcidiando le famiglie sammarinesi più disagiate e la sanità non è più all’altezza delle esigenze attuali.

Forse la via da seguire è molto più semplice di quel che si pensi. Dopo questa grande ubriacatura camuffata da rivoluzione, a cui gli elettori hanno creduto, nell’ambito della quale si sono consumati interessi personali, ambizioni esagerate e deliri di onnipotenza, forse è necessario:

  • riscoprire i semplici valori sui quali si sono fondati i grandi partiti che hanno garantito progresso e sviluppo del Paese nell’arco di tanti anni;
  • forse è necessario riscoprire la politica, che rimane l’unico modo di mediare tra istituzioni ed esigenze dei cittadini;
  • forse è necessario riaffermare il ruolo democratico e rappresentativo del Consiglio Grande e Generale;
  • forse è il caso di rivalutare chi ha praticato per anni la democrazia a difesa della libertà e della giustizia sociale.

Forse, alle spalle, potremmo avere un grande futuro

 



Augusto Casali
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